La famiglia di Oil13 ha molti amici ed ogni occasione é buona per potersi riunire e condividere un po di tempo insieme tra moto, motori e qualche birretta fresca. Questa volte é venuto a trovarci in officina il nostro amico Marco, che aveva bisogno di montare una nuova bobina Dyna alla sua BMW R100S del 1979 Café Racer: Detto, Fatto ed eravamo li in buona compagnia a realizzare il tutto.
Un pomeriggio estivo, una moto di grande stile e su cui é stato fatto davvero un lavoro di Cafferizzazione di qualitá, qualche birretta fresca sono stati gli ingrendienti fondamentali per passare un paio di ore in ottima compagnia e realizzare tutta l’operazione senza nessun imprevisto.
Il giro di prova ha súbito evidenziato un notevole miglioramento nelle peformance della moto, con una rispota del motore piú pronta e con un cambio sostanziale a tutti i regimi di funzionamento. A seguire una piccola Gallery per poter godere della moto e del lavoro fatto dallo stesso propietario. Complimenti Marco Ottimo Lavoro!!!
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24 aprile, 2017
di action Comments Off on Oil13 – YAMAHA XS650 1977 Café Racer
Il Caldo di Madrid di questo agosto 2016 era qualcosa che toglieva il respiro e neanche nelle ore notturne si riusciva a dimenticare la sua presenza ingombrante ed alcune volte eccessiva fino alla maleducazione. É vero, da quando vivo qui non é la prima volta che i giorni dell’estate diventano giornate vissute come in un forno, ed andare in moto é come stare con un asciugacapelli acceso tutto il tempo….che poi a me mica serve tanto, eppure forse o perché il piu recente o semplicemente perché il cambio climático non sa piú come avvisarci, le notti di luglio ed agosto di quest’anno le associo a un continuo rigirarsi nel letto per cercare di trovare un pó di fresco o per lo meno qualche ora di sonno. Fortunatamente arrivano le ferie, attese ma per nulla programmate, la única certezza era prendere la BMW e scendere al sud, senza piani, senza prenotazioni, senza nessun compromesso, con solo la voglia di lasciarsi la routine ed il caldo alle spalle ed in incominciare un’ avventura in moto.
Chiusi gli ultimi dettagli lavorativi il Venerdi 12, alla fine c’eravamo e non c’era altra cosa da fare che caricare la tenda ed i sacchi a pelo in moto, un bagaglio minimo, per non dire quasi inesistente e come unica meta per il momento, scendere in Adalucia ed a Tarifa in concreto. Li poi si sarebbe deciso il dafarsi successivo, único leint motif sarebbe stato non fare programmi al di lá del giorno incorso ed il resto sarebbe venuto poi da se.
Sabato 13, sveglia con calma, colazione con doppio caffé, ed ultimo punto di controllo previo alla partenza. I chilometri eran un bel pó, ma la fretta l’avevamo giá lasciata alle spalle e non avevamo nessuna intenzione di portala in viaggio con noi. Caricata la moto con cura, dopo poco eravamo giá in direzione sud della Spagna, con circa 750 km da percorrere. L’itinerario scelto era stato la A5, che passando per Badajoz, Sevilla e Cadiz ci avrebbe portato diretti a destinazone. L’ autovia della Plata, cosi chiamata perché seguiva per gradi linee la via dell argento importato dalle americhe sbarcato a Sivilla, era un percorso assolato e fortunatamente non eccessivamente afollato. L’idea era quella di non fare eccesive soste, ma neanche ammazzarsi di chilometri. L’importante era arrivare a destinazione entro sera, sedersi in un chiringuito e idratarsi con un po di birrette fresche. No era poi del resto un piano cosi malvagio no?
I chilometri passavano via fluidi, una sosta di tanto in tanto, giusto per fare benzina e mangiar qualcosa. Man man che si scendeva verso sud, il paesagio andava cambiando, assumendo toni pú brulli, ed i querceti lasciavano via via spazio a distese immense di olivi, in una paesaggio che ricordava a tratti, uno a me piu familiare, ovvero quello pugliese. La F800R non dava nessun segno di stanchezza o cedimento, si viaggiva entro di limiti di velocitá e devo riconoscere che la comoditá in un viaggio giá di larga itanza si apprezzava notevolmente. Eravamo carichi si, ma non eccessivamente, e le due borse laterali davano un bel pó di gioco per caricare in maniera ottimale il bagaglio. Seppur in due, devo dire che la comoditá é stato uno dei punti forti di tutto il percorso, non solo in Spagna, ma anche in Marocco dove le strade erano piú accidentate. Insomma un modo diverso di viaggiare per chi come me é abituato a muoversi con Moto di piú di 40 anni.
Unico punto di inflessione di questa prima parte, furono gli ultimi 15 chilometri, dove il Ponente fece la voce grossa e raffiche di vento di gran intesitá resero questo ultimo piccolo tramo non privo di difficoltá ed abbastanza impegnativo. Con la moto che oscillava da una parte all’atra e dovendo fronteggiare le spinte del vento che cambiava di direzione in continuazione, qualche spavento fu compagno inatteso delle ultime curve. Fortunatamente il Ponente non fu tale da impedirci l’arrivo a destinazone e sbarcati in loco, potemmo idratarci in condizione con birrette fesche a volontá.
Riusicte ad immaginare una di quelle notti dal caldo afoso e soffocante che in cittá non lascia dormire nessuno, una notte con una luna gigante nel cielo e talmente luminosa da permettere di poter andare anche senza fari, un notte in cui piú di 70 moto, di tutti i tipi, si riuniscono per percorrere le curve della Sierra Spagnola ad un ritmo piacevole e cosí godere il fresco della montagna e le curve che ne fanno parte… bé questa é stata la 8º Full Moon Ride organizzata dagli amici del SohcSpain di Madrid. Un evento che anno dopo anno é andato rafforzandosi e che giá si é convertito in una tradizione a cui non si puó mancare.
La luna piena di luglio quest’anno cadeva il 19, ovvero un Martedí, cosa che non ha scoraggiato affatto i partecipanti, ma che anzi ha visto ancora una volta crescerne il numero, con amici storici e nuovi che si sono dati appuntamento nel Parking del Centro Commerciale: El Ventanal de la Sierra 28770 Colmenar Viejo, Madrid. Come sempre sottolineare la gran organizzazione del club SohcSpain, dove il fine ultimo é semplicemente lo stare insieme e poter condividere la passione per le moto e la voglia di andare.
Il previo alla partenza era come sempre d’obbligo, per cui appuntamento non dichiarato ma da tutti intuito, riunirsi circa un’ora prima per i soliti saluti del caso, bere e mangiucchiare qualcosa, rivedere in dettaglio il giro insieme agli organizzatori e reincontrare vecchi e nuovi amici era dunque un Must.
L’idea di ques’tanno era quell di non realizzare un giro troppo lungo, come giá in alcune edizoni precedenti, bensí realizzare un giro che permettese a tutti di arrivare fino al finale senza troppa fretta poi di dover tornare a casa e cosí poter godersi il fresco della montagna in buona compagnia e con qualche birretta fresca senza stress.Il giro era poco meno di 60 km, dove i passi principali sarebbero stati : Guadalix de la Sierra,Torrelaguna ed infine il paesino del Atazar, giusto alle spalle della diga a cui da il nome. Inoltre era previsto uno stop and go per ricordare con un minuto di silenzio un amico Motociclista scomparso prematuramente qulche mese fa: Nacho.
Lungo il percorso, il gruppo si mosse compatto e senza fretta, godendo a pieno della tranquillitá delle strade montane, ricche di curve e con un frescho che rigenerava l’anima. Fu cosí che facilmente dimenticammo il caos della cittá e ci laciamo guidare dalla luce della luna, compagma che ci sorvegliava dall’alto.
Il grupo arrivó senza problemi ed in modo ordinato e compatto al piccolo paesino del Atazar, e via via le moto andarono riempendo per completo il perimetro della piazza principale e non solo.
Gli amici del Club SohcSpain, avevano come sempre pensato a tutto, il bar del paese ci aspettava e potemmo godere per un bel bó di un servizio impeccabile e di birrette fresche e buona compagnia, parlando di moto, motori.
Aspettando giá la prossima edizione, vi consigliamo di univi a questo grupo di amici che ogni volta riesce a stupire per l’ organizzazione, il buon feeling e gli incantevoli percorsi che ogni volta ci propongono per la Sierra Madrilena.