Sono appena le sei della mattina quando suona giá la sveglia….Uff! ¿Ma perché non me ne sono andato a letto prima ieri? Per lo meno sta levataccia non é per andare a lavoro, e in questo modo gia mi costa un po’ meno. Avvisco Ciro, ed é cosi che incomincia il nostro piccolo viaggio del fine settimana. Sotto casa le due moto ci aspettano, sono una Tedesca BMW F800R del 2015, con pochissimi chilometri, e la mia British Street Triple, giá con quasi 18.000 km e poco meno di un anno. Lo devo proprio riconoscere, senza scuse e giustificazione, che mi piace andare in moto, é una delle cose che piú mi piace.
Incominciamo il viaggio poco prima delle 7.00 e nostra prima tappa era Benavente, primo meta, in primis per fare colazione e poi per sgranchirci un po’ le gambe. I primi 240 chilometri somo andati giú senza problemi, faceva solo un po’ piu freddo del previsto, peró ache cosí non smettevo di sorridere sotto al casco come un bambino. Le moto andavano piú che bene e la compagnia ottima.
Giunti a Benavente, facemmo colazione in un peculiare Hotel (apparentemente vuoto y non poche erano le perplessitá sul fatto che potesse essere stato mai pieno) che si trova nella periferia industriale dell cittá, giusto vicino ad una pompa di benzina che ci permise di fare il pieno appena arrivati.
Dopo un po’ di riposo, osservando che all’orizzonte preparava pioggia, l’altro scaltro pilota decise indossare la tuta antipioggia, mentre io meno preparato, avevo piena fiducia nel mio vestuario da moto in tessuto.
Da questo momento in poi il viaggio doveva essere un po’ piú allegro dal momento che lasciavamo il percorso rettilineo della A-6 per incominciare un percorso meno lineare per la N-VI. Certo non era il tracciato inziale che ci avrebbe fatto illusione, ovvero per la N-525, Ma purtroppo veniva giú che Dio la mandava e dovevamo come sempre trovare un giusto compromesso tra sicurezza e divertimento. Dopo pochi chilometri, la situazione metereologica andó peggiorando in maniera sostanziale, e mentre si era incominciati con una pioggia giá di una certa consistenza, si era passati giá ad un acquazzone di quelli impegnativi , per poi arrivare al punto che l’acqua non solo cadeva dal cielo, ma saliva anche dalle caditoie, essendosi oramai collassato il sistema di drenaggio stradale. Riducemmo dunque il ritmo, la visibilitá era di molto ridotta, ed inoltre per molti tratti sembrava quasi di navigare piú che andaré in moto. In tutti modi, da dire che le moto andavano sicure e senza problemi anche sul bagnato piú bagnato, nonostante io avessi la posteriore quasi giá al limite.
Ad un certo punto pero, oramai incominciando a sentiré il bagnato sulla pelle, decisi che era necesario rinforzare e risistemare il mio equipaggiamento, e cosí fu che ci fermammo a Astroga. Purtroppo gli anni avevano non di poco ridotto le capacitá idrorepellenti del mio completo, e oramai sentivo il bagnato. Fermarsi in Astorga fu decisione mia, giá non potevo piú proseguiré, ero gelato e oramai giacca e pantalone erano arivai al limite. Fortunatamente gli stivali avevano resistito e la única cosa che mi restava asciutta erano i piedi, al contrario del mio compagno di viaggio, i cui stivali invece gia consunti non avevano retto a quel piccolo diluvio nel cuale ci stavamo trovando di passagio.
Arrivati dunque ad Astorga, lasciammo le moto, mentre continuava a cadere acqua a secchi, e in fretta e furia ci lanciammo in un bar del centro cittá per rientrare in calore. Mi usciva acqua da tutte le parti e anche a togliermi i guanti, ne cadde tanta da bagnare il bacone del bar, dove nel frattmpo avevamo ordinato un “licor de hierbas” per tirarci su di morale e temperatura.
Nel Bar chiedemmo per un negozio di moto dove poter comprare una tuta adecuada alle circostanze ed aspettamo un pó, mentre continuaba a piovere a dirotto. Alla fine anche il tempo divenne piú clemente e decidemmo di non indugiare oltre e di continuare quindi fin al negozio che non era molto lontano.
Comprai una tuta impermeabile, tuta si fa per dire, perché una volta indossata assomigliavo maledettamente al assassino di I Know What You Did Last Summer..peró per lo meno non avevo l’uncino. Una volta cambiato, fui a risistemare i panni umidi in una delle borse laterali, che peró purtroppo avevano ceduto anch’esse, lasciando completamente bagnate tutte le mie cose per il viaggio, cosa a cui oramai non c’era rimedio fino a quando non avessi potuto metterle a seccare nell´hotel. All fine, dopo qualche istante di incazzatura, decisi che non valeva la pena arrabiarsi e che la cosa importante era che oramai potevamo riprendere il viaggio. Entrai in fase Zen e digerii il fatto che questi piccoli inconvenienti fanno parte del gioco.
Dopo un altro pugno di chilometri per la nazionale, e dopo aver rifornito il deposito un altra volta a Becerreá (la British continuaba a essere piu económica nei consumi ), decidemmo di immetterci in autostrada e di percorrere in una condizione di maggor sicurezza i chilometri restante. (Continuava a venir giú come non ci fosse un domani).
In tutto il viaggio le moto si dimostrarono grandi amiche di viaggio ed in nessun momento soffrimo nessun problema relazionato con il clima avverso o la condizioni della strada sfavorevole.
L’arrivo a Ribadeo fue uguale a tutto il viaggio…Acqua!!! Parcheggiammo senza oramai farci piú caso e salimmo al hotel per registrarci. Al ritornare a prendere i bagagli, due turisti di passaggio, cautivati piu dalla Triumph che dalla BMW, cosa chiaramente lógica, ci chiesero di potersi fare due foto, dopo di che staccammo le valige (Riconosco che le borse laterali della BMW erano completamente asciutte ed in un Click –Clack, si staccarono e trasportarono senza un batter di ciglia, mentre le mie gocciolavano in maniera penosa), Infine salimmo in camera per poterci asciugare.
A dire il vero poco vedemmo di Ribadeo, ultima cittadina della Galizia giusto al confine con Asturia, ed il cui nome debe essere originato dal fatto che si trova sulla riva sinistra del fiume.La notte dell’arrivo alla nostra meta c’era la finale della Champions, con scontro tra il Real Madrid e L’atletico di Madrid, derby per eccellenza della capitale spagnola.Per cui senza indugiare, dopo un po do meritato riposo, trovammo un bar nella paizza principale e restammo a vedere tutto il match, con un risultato ahime a me sfavorevole ovvero con la vittoria del Real.
Il giorno dopo, con un clima giá piú secco, potemmo rimetterci in marcia, ed il primo stop fu quello alla Spiaggia delle Cattedrali, che purtroppo non potemmo visitare causa l’accesso bloccato per l’alta marea. A questo punto decidemmo di ritornare verso casa, visto che da lontano si vedevano minacciose le solite nuvole che ci avevano accompagato per tutto il viaggio. Fortunatamente non incominció il “leint motif” del giorno anteriore, ed il tempo si mantenne secco, sebbene specialmente sui viadotti del primo tratto tirava non poco vento, generando specialmente nella BMW una serie di ondeggiamenti causati dall’effeto vela della tutta e delle borse, cosa che andó migliorando eliminando la tutta d’acqua, fortunatamente non piú necessaria.
Il primo stop lo facemmo quando giá la fame era diventata come un chiodo fisso non solo nello stomaco ma sopratutto nella testa, e coincidenza fu che ci trovammo giusto a Becerreá nello stesso punto in cui ci eravamo fermati all’andata a fare benzina nell’ultima riforimento prima dell’arrivo. Qui avemmo il piacere el afortuna di capitare nel ristorate di un nostalgico cuanto amabile Gallego..Jesús, che ricordava i i tempi del servicio militare passati in Paseo Resales di Madrid con grande amore e nostalgia, oramai piu di 50 anni fa.
Zuppa di capelli di angelo, calda e rica di sapore, stufato di patate e carne rigorosamente gallega, un paio di Empandas..tipiche di quella zona ed un po’ di vino della casa, giusto un bicchiere per riprendere forza.
A partire da li, il vigagio si fece piú gradevole, se non migliorabile in montura e compagnia, si che poteva esserlo in termini meteorologici, e cosi fú. La pioggia, constante del giorno precedente era scomparsa, e l’ultimo dei nostri amici..il vento scomparve per lasciare spazio ad una gionrata soleggiata e calorosa.
Risultato del viaggio: 1200 km , divertenti, in buona compagnia e anche se non con un tempo dei migliori, senza nessun problema degno di questo nome. Il battesimo della BMW e della Triumph si era svolto con successo, Ciro tornava a casa con il sorriso disegnato sul viso ed io felice uguale,avevio la ruota posteriore ormai sui tiranti e da dover cambiare di urgenza.
(Dopo 19000 km ho gia cambiato 1 anteriore e due posteriori Pirello Diablo Corsa III)
Male per Pirelli perché mi sono deciso a montare infine Michelin Road 4CT che sono una meraviglia, vediamo ora cuanto durano.
Stupendo Week end, solo manca che nel prossimo viaggio possa aggiungersi Tony con al sua Honda VFR Gialla per completare il gruppo.
Oil13 – Viaje a Ribadeo_2016-05-28 to 29
La Gallery: Oil13 – Viaje a Ribadeo en Flickr